VARIETÀ

Nel 2018, la tempesta Vaia ha devastato le Dolomiti e altre aree circostanti con venti che hanno raggiunto i 200 km/h, causando la distruzione di vaste aree boschive. 

Gli alberi abbattuti, in gran parte ancora non rimossi, hanno favorito la proliferazione del bostrico tipografo, un insetto che inizialmente ha attaccato gli alberi caduti e ora continua a decimare quelli rimasti in piedi, inclusi abeti e larici. L'effetto visivo è evidente, con ampie zone di bosco marroni che testimoniano visivamente la situazione.

In natura, quando uno spazio si libera, nuove specie lo colonizzano immediatamente. 

Dopo Vaia, i boschi distrutti hanno visto il proliferare del lampone selvatico come nuova specie dominante. Sebbene i fiori del lampone siano poco appariscenti, per le api sono una risorsa straordinaria. Prima di Vaia, il lampone era uno dei tanti fiori montani che contribuivano alla produzione del miele millefiori. Ora, però, il lampone è diventato predominante e lo sarà ancora per diversi anni, fino a quando gli alberi di alto fusto non ricresceranno.

L’apicoltura Agostini situata a Colle Santa Lucia, nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, produce da alcuni anni un miele monoflora di lampone selvatico biologico e di altissima qualità. Le zone di raccolta sono i monti e le radure delle Dolomiti.

Allo stato liquido il miele si presenta trasparente e di colore giallo chiaro; cristallizza rapidamente formando una struttura fine e cremosa. Ha un aroma fruttato, delicato e fresco, con note che ricordano il profumo dei lamponi stessi.

L'apicoltura Agostini contribuisce alla valorizzazione del territorio delle Dolomiti Bellunesi, producendo un miele di qualità che riflette la purezza e la bellezza del suo ambiente naturale.